Ubicazione |
media Val Zebrù, in località Càmp da mèz |
Accesso |
dalla Valfurva, raggiunti i posteggi per le auto in località Niblóch o Tré Crósc (m 1610), ci si incammina lungo la stradina che percorre tutto il fondo della selvaggia Val Zebrù. Circa a metà valle, negli ampi prati e pascoli della località di Càmp da mèz, sulla destra a pochi metri dalla strada, si trova il Rifugio (ore 1.30, T) |
Escursioni |
all?Osservatorio Costantini. Tornando indietro per poco lungo la strada della Val Zebrù, prima di raggiungere il Ristoro La Baita, si risale sulla destra l'ampio prato in cima al quale si diparte un sentierino, ben segnalato, che con ripidi tornanti conduce alle baite di Campo di Dentro (m 2306). Sulla destra seguendo alcuni ometti si stacca il sentiero, non sempre agevole, che per lungo tratto semipianeggiante ed attraversando valloncelli conduce all?Osservatorio del Parco Nazionale dello Stelvio dedicato al Costantini, sito su un dosso panoramico per eccellenza. Continuando ad aggirare verso ovest il M. Forcellino si raggiungono in dolce discesa le baite di Calàr (Cavallaro, IGM - m 2168), con vista molto aperta sulla conca di Bormio. Da esse, un ripido sentiero tra pascoli e soleggiate peccete raggiunge il caratteristico nucleo rurale di Pradécc' dà fró (Pradaccio di Sotto, IGM - m 1661), dal quale in breve si è ai parcheggi della località detta li Tre Crósc, all'inizio della Val Zebrù (ore 3-4, E) |
Traversate |
Ristoro La Baita (ore 0.10, T);
Rifugio V° Alpini (traversata alta). Si scende ad attraversare il Torrente Zebrù e ci si porta sull'evidente sentiero a solatio che, tra i mughi, risale a zig-zag la sponda destra della valle, proprio in faccia al Rifugio. Guadagnando circa trecento metri in dislivello si raggiungono i calcarei avancorpi meridionali di quella costiera rocciosa, che discende dal Passo dei Camosci, chiamata Sàsc Ródónt, da non confondere con gli altri Sàsc Ródónt che ci sono nella zona. Il sentiero punta, ora, orizzontalmente verso levante e, oltrepassato un ghiaioso valloncello, si biforca. Il ramo di destra porta, in breve, alla Baita Pastori. Si prende quello di sinistra che sale obliquamente su pendii erbosi e detritici e si addentra poi, più dolcemente, nell'ampio vallone giaciale dove scorre il Rin Maré, anticamente chiamato Ramoré (come pure il sovrastante ghiacciaio, oggi Vedretta dello Zebrù), sede di imponenti depositi morenici. Attraversatolo, ci si ricongiunge al normale itinerario che conduce al Rifugio V° Alpini (ore 3, E) |