Accesso |
da Peio alla Malga Paludei indi sentiero e tracce con difficoltà (ore 4, EEA);
da Peio, Valle delle Mite, per il Colle Cadini e Cima Cadini per cresta (ore 5, EEA);
dal Rifugio Branca. Ci si dirige in direzione della evidente morena laterale che scende dal bacino dei Forni e la si risale fin quando, circa a 2/3 di essa, si diparte il sentiero che scende sul ghiacciaio stesso. Percorsa in direzione sud l'ampia conca, si supera spostandosi a sinistra l'evidente gradone ghiacciato e si guadagna la parte superiore dei ghiacciaio, contornata dalla costiera dominata dalle Cime di Pelo, dalla Rocca di Santa Caterina e dalla Punta Cadini. Sempre procedendo in direzione sud, ed abbandonata la via normale di salita al San Matteo, si supera un altro erto pendio ghiacciato ritrovandosi nel bacino superiore, dal quale, in leggera salita verso destra, ci si porta al colle degli Orsi e, da qui, in breve al Bivacco (ore 3-4, PD) |
Traversate |
Rifugio Mantova/Vioz (traversata Punta Cadini - Cima Vioz). Dal Bivacco, oltrepassato il sottostante Coi degli Orsi, si risale il ghiacciato spallone esposto ad ovest che conduce sulla Punta Cadini (m 3524). Scesi in breve all'omonimo colle, si attaccano le rocce della cresta sud della Rocca di Santa Caterina. Mantenendosi sul filo di cresta si supera un aereo ed affilato tratto pianeggiante dopodiché si perviene ad un intaglio sottostante ad una verticale paretina, di pochi metri (II/IV), che si supera innalzandosi sulla destra (più facile) o direttamente, sfruttando un intaglio. Raggiunta la Rocca si è, in breve, alla Cima di Peio (m 3549) dalla quale, sempre per cresta, con facili saliscendi e superate elevazioni minori, si raggiunge la Punta Taviéla (m 3612). La discesa da essa presenta i passaggi più delicati dell'intera traversata delle Tredici Cime. Con abbondante neve, ci si porta all'estremità orientale della vetta e si discende un canalino all'inizio piuttosto ripido, obliquante verso sinistra e dominante il Col del Vioz. A tarda stagione, affiorando le rocce rotte e pericolose da cui è formato, conviene spostarsi all'estremità NO della vetta e scendere su grossi massi incastrati, con passaggi mai difficili, riportandosi subito in direzione del colle (m 3330). Da qui, con monotona ed intuitiva risalita, evitando l'ultimo tratto di cresta per il nevaio di destra, si tocca la vetta del M. Vioz (m 3645), a pochi minuti dalla quale, sulla cresta sud, è sito il Rifugio Mantova/Vioz (ore 6-7, AD) |