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BIANCADIN

rifugio

I nostri servizi:

stovigli e materiale cucina

m. 2252
Gruppo Sas Campana-Arpesel
Ubicazione Alpe di Biancadin, Val Grosina Occidentale
Comune Grosio
Provincia Sondrio
Proprietà Fabbriceria di Grosio
Apertura previo ritiro chiavi
Note in estate chiavi reperibili presso il vicino alpeggio, nelle altre stagioni informarsi presso il Comune. Cucina
Modificato 25-07-1999


Accessi e itinerari
a cura di Giovanni Peretti


Ubicazione La meravigliosa ed aerea zona ove sorge l' alpeggio di Biancadin (su carta IGM "Baite del Piano") è posta proprio nel cuore delle valli Grosine. La costiera Sas Campäna-Arpesel e' infatti, all'inteno delle Alpi di Val Grosina, circondata completamente dalle valli principali: a sud la Val de Dòsa (ramo occidentale della Val Grosina), a est la Val de S-cén (ramo orientale), a nord la Val de Ave' (o di Vermulerta) ed a ovest la Val de Sach.
Poche valli, come quelle di Grosio, sono caratterizzate da una varieta' e diversificazione di aspetti ambientali unite ad una cultura del territorio ancora molto viva e profonda. Le valli Grosine sono considerate, da questo punto di vista, una sacca conservativa naturale che ha permesso, nel tempo, di mantenere ben integre quelle caratteristiche della cultura locale che altrove sono state completamente storpiate, se non addirittura demolite o rifiutate con ignoranza, e che sono, appunto, una base essenziale per il mantenimento di importanti caratteristiche fisiche del territorio.
Accesso Per portarsi a Biancadìn conviene salire da Dòsa, itinerario consigliabile rispetto alla disastrosa strada di recente costruzione che parte proprio alla convergenza dei due principali rami della Val Grosina, poco sopra Fusìn. Lungo questo stupendo percorso si toccano una miriade di tipiche baite, a volte abbarbicate su pendii inimmaginabili.
Da Fusìn (m 1203) ci si addentra nel ramo occidentale della Val Grosina e, su stradina chiusa ai mezzi non autorizzati, si raggiunge il nucleo abitativo di Dòsa (m 1366), quasi in centro alla valle. Da qui (cartelli indicatori) una comoda carrareccia si inerpica sul versante sinistro (idr.) della valle e prende quota su ripidi pascoli, dapprima attraversando un lariceto, e toccando stupendi aggregati di baite di montagna. Lungo la sequenza di pascoli ed aerei prati si giunge al nucleo rurale di Fòp (m 1640), con vari e caratteristici gruppi di baite in pendio. Prima di raggiungere il bosco, una brevissima deviazione conduce a La Zòca (m 1780), particolarissimo agglomerato di baite posto in un avvallamento dei terreno (onde il nome) che vai la pena di visitare. Addentratosi in una fitta abetaia, il sentiero raggiunge le fatiscenti abitazioni di MasuncèI (m 1980 - su IGM, erroneamente Biancadino) sopra le quali continua entrando nel ripido vallone valanghivo che sostiene il pianoro di Biancadìn e che si apre inaspettato (da MasuncèI si può prendere, a destra, la strada nuova che sale da Fusìn, e seguirla sino a Biancadin). Dislivello 1050 metri, ore 3-4
Traversate Plàn del Lách-Malghèra. Dal pianoro di Biancadìn il sentiero corre in direzione ovest rnantenendosi in quota per lungo tratto passando al di sopra di un caratteristico dosso, detto Dòs érmós. Lungo i pascoli in lieve declivio di Basalón, la traccia si sviluppa ora sui ripidi pendii pascolativi detti i pèzi crúdula, posti al di sopra di aggettanti dirupi e roccioni sui quali risale pure un pericoloso sentierino che proviene dalla sottostante localita' di Tégia. Sempre volgendosi ad occidente, si risale sino a raggiungere il ripiano chiamato Piän de li Muntanéli (Pian delle Montanelle, IGM), dal nome col quale localmente si indicano le marmotte, sopra il quale il Pas de Lavaze' conduce nell'anfiteatro glaciale dei Plán del Lách, costellato di enormi massi di frana ed antiche morene. Raggiunto puntando verso nord il sentiero che discende dal Pas di Mat, conducente in Val Vérmulèra, si toccano tre stupendi laghetti, dei quali il piu' basso, incastrato tra enormi prominenze rocciose che gli fanno da contorno, offre al tramonto spettacolari riflessi solari. La discesa in Val de Sach si svolge su evidente ed agevole sentiero che si sviluppa sul versante ricoperto di rododendri detto "i mandri végi", che conduce alla Casèra de Val de Sach, alpeggio e latteria sociale, dalla quale in breve, lungo stradina in terra battuta, si giunge a Malghèra


Carta I.G.M. 1:25000 F.191 NO Grosio e F.8 Il SO Val Grosina (segnato errato)<BR>
Carta Naz. Svizzera 1:50000 n. 269 Berninapass (consigliabile)<BR>
Carta Turistica del Comune di Grosio 1:25000, c/o Pro Loco (indispensabile)


Bibliografia G. PERETTI "Rifugi alpini, bivacchi e itinerari scelti: Bormiese-Val di Fraele-Parco dello Stelvio-Livigno-Val Viola-Valli Grosine-Aprica" - 1992 - Alpina Editrice, Via Don Bertola 6, 23032 Bormio (SO), fax 0342/911432 - L. 12000
Cartografia Carta I.G.M. 1:25000 F.191 NO Grosio e F.8 Il SO Val Grosina (segnato errato)
Carta Naz. Svizzera 1:50000 n. 269 Berninapass (consigliabile)
Carta Turistica del Comune di Grosio 1:25000, c/o Pro Loco (indispensabile)


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