Ubicazione |
sostituisce la funzione del diroccato Rifugio Bernasconi.
Dall'aerea cresta sulla quale si trova lo sguardo spazia libero soprattutto ad occidente verso il gruppo del Bernina, essendoci in mezzo gruppi montuosi non elevati, oltre che a sud, verso il gruppo dell'Adamello |
Accesso |
dal Rifugio Berni. Valicato il sottostante ponticello e superato l'ormai abbandonato Rifugio Gavia, si punta verso N-E in direzione del vallone del Dosegù, che raccoglie le acque dell'omonimo, sovrastante, ghiacciaio. Raggiunto il torrente ed attraversatolo sul Ponte dell'Amicizia, costruito recentemente, si risalgono le morene, sempre su sentiero e sfasciumi, fino a raggiungere un'ampia conca glaciale, generalmente innevata. Alla sua testata, risalito l'erto pendio, si sbuca sulla sovrastante vedretta che scende dalle pendici meridionali della vetta del Treséro. Attraversatala alla sua sinistra (attenzione ad eventuali crepacci!) si guadagna l'evidente cresta S-O del Treséro lungo la quale si raggiunge, in breve, il Bivacco (ore 3-3.30, PD) |
ascensioni |
traversata delle 13 Cime |
Traversate |
Bivacco Meneghello (traversata M. Treséro - M. San Matteo). Lungo tracce di sentiero, ci si incammina per la modesta cresta sud-ovest, eventualmente aggirando a sinistra, sulla neve, un primo risalto roccioso, raggiungendo la vetta dei Treséro (m 3594). Una facile sella e divertenti roccette di primo grado conducono in pochi minuti sulla Punta Pedranzini (m 3599) dalla quale, senza particolari difficoltà, si perviene alla Cima Dosegù (m 3560): da essa la visione della parete nord del San Matteo è veramente mozzafiato. Per raggiungere la sottostante ampia sella (m 3550) occorre prestare un po' di attenzione alla breve cresta sud-est, che non raramente presenta aggettanti cornici verso nord. In caso di nebbia conviene, qui, tenersi sulle facili roccette completamente a meridione. Per raggiungere il San Matteo (m 3678) si percorre la poco difficile cresta nevosa N-0, via seguita dai primi salitori nel 1865, che presenta pendii fino a 450 e per percorrere la quale, a stagione avanzata, ci vogliono quasi sempre i ramponi. Dalla vetta si discende su facili pianori ghiacciati, attraversati da profondi crepacci, e si aggira il versante settentrionale del Giumella (m 3594), passando poco sotto la cima che si può .raggiungere agevolmente in pochi minuti. Un'ultima veloce discesa conduce al Col degli Orsi (m 3304), poco prima del quale è sito il Bivacco Meneghello (ore 2.30-3, PD+) |